20 Lug 2018 – Puerto Marin –> Albergue a Bolboreta
da Puerto Marin ad Albergue a Bolboreta
Il percorso teorico, prevediamo 32 Km.
Facciamo colazione ore 8.45, prepariamo i Triride, montiamo gli zaini sulle sedie e scattiamo qualche foto fuori della bellissima residenza in cui abbiamo dormito. L’uomo rude e rustico che ci ha accolto la sera prima sembra sempre più indispettito, mentre la moglie è un’altra persona, estremamente gentile e sorridente. Si propone come fotografa; è commossa, ha le lacrime agli occhi e ci ritrae prima di partire.
Andiamo a timbrare il passaporto nella chiesa di PortoMarin e partiamo alle ore 11 per la tappa più lunga: andiamo verso albergue a Bolboreta (32 km).
Seguiamo per parecchia parte il percorso dei pellegrini a piedi, in mezzo a campi, stradine e chiesette; ci fermiamo alla Meson del Labrador (coltivatore diretto) dove mangiamo e carichiamo le batterie.
Dopo un eccellente pranzo riprendiamo e cammin facendo conosciamo un pellegrino “Luciano” che ci racconta arrivare a piedi da Torino passando per Lourdes.
Dopo poco Carolina in salita si blocca ed interviene provvidenziale Luciano che la spinge. Dopo poco metri, stessa salita, Antonio procedendo a marcia indietro durante la salita si ribalta e tocca di nuovo Luciano intervenire: lo raccoglie in mezzo all’ortica e lo tira su. Sembrava di avere accanto un angelo.
Ci fermiamo alla Mason Abrea per una sosta non prevista, ma dobbiamo ricaricare nuovamente le batterie.
Alle 19 dopo un po’ di strada statale prendiamo un percorso alternativo in mezzo alla natura (dopo poco Carolina mi esterna di non essere molto contenta della scelta ) comunque intorno alle 21, dopo un meraviglioso percorso in una stradina asfaltata in mezzo ad un bosco con qualche salitina un po’ impegnativa e molta discesa arriviamo a Bolboreta, un villaggio di quattro case per il meritato riposo.
L’ingresso non è molto agevole, ma la famiglia che gestisce la casa (moglie, marito e figlio) è estremamente gentile e socievole e ci aiutano nel sentiero accidentato. Parliamo a lungo con loro e così scopriamo le loro origini: lui è nato a Montevideo, mentre lei è di xxxxxxxx ed il figlio di circa 16 anni non va a scuola, ma studia in casa. Sono un po’ amareggiati perché la stagione sta procedendo male, è troppo freddo per il periodo e non ci sono clienti, tanto che noi siamo gli unici.
Salendo in camera ci accorgiamo di avere dei segni sulle ruote e pensiamo di avere calpestato degli escrementi di bovino durante i vari passaggi vicino alle stalle, ma non è così sono i teli delle gomme.
Dopo una cena frugale ci aspetta il letto che è poco più di una branda, ma la stanza è accogliente .
Ma Antonio è preoccupato e non riesce a dormire perché quelle gomme sono distrutte e non siamo ancora neanche a metà del viaggio, lo assillano mille pensieri e preoccupazioni; domani qualcosa si inventeranno.
Conclusa la terza tappa: 33,3 Km. (Tot. 130,9).
La pagella della giornata
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