16 Lug 2018 – Partenza!!!!
Si va a Santiago.
Le sedie ci sono, i Triride sono pronti, i bagagli sono stati caricati, la macchina è carica. Siamo pronti. All’una partiamo da casa.
Abbiamo il check-in alle 4 ed il volo alle 6. Arriviamo all’aeroporto in tempo, scarichiamo tutto, saliamo sulle sedie, montiamo i Triride, agganciamo gli zaini, leghiamo le stampelle, mettiamo gli zainetti sulle gambe e via di corsa a chiamare l’assistenza (foto). Ma c’è qualcuno? Si dopo un po’ si presenta un solo ragazzo anche se noi siamo in due. Fortunatamente non abbiamo bisogno di nessuno, accompagniamo l’accompagnatore e ci presentiamo in anticipo davanti le assistenti; si accorgono che abbiamo le batterie al litio e iniziano i problemi, possiamo partire solo se lasciamo a terra gli accumulatori. Dopo oltre un’ora che ci spieghiamo più o meno animatamente arriva la loro responsabile con la chicca: “ho letto su Internet che V per A fa W”
Proviamo a spiegarle che abbiamo già volato con Iberia, che siamo arrivati fino in Uruguay, dall’altra parte del mondo, ma lei non cede. Alla fine ci lascia passare rimandando al comandante dell’aereo la scelta definitiva.
Saliamo in aereo con oltre mezz’ora di ritardo, ma alla fine si decolla e non manca la battutina del comandante che comunica a tutti i passeggeri la causa del ritardo.
Colpa nostra? Andassero a parlare con VxA=W!!!!
Ok all’aeroporto siamo arrivati ed ora dobbiamo arrivare alla stazione ferroviaria. Quindi è facile usciamo da qui tanto per arrivare al centro ci sono solo 8 chilometri e mezzo, basterà prendere una stradina ed il gioco e fatto (pensiamo)!
Corriamo all’ingresso principale e ci guardiamo intorno, ma non troviamo nessuna strada praticabile????
Cominciamo bene…….
Carolina si muove immediatamente, tra i due è sempre la più reattiva. Torna dentro e gira come una trottola fino a che in 4 e 4 = 8 trova il trenino della Renfe (cos’è??? penso io) che ci porta alla Stazione Centrale.
Facciamo i biglietti troviamo il nostro trenino e riusciamo a salire autonomamente senza bisogno di chiedere aiuto a nessuno, qui non c’è assistenza ed i treni hanno la salita al livello del marciapiede: sembra un sogno rispetto alle nostre stazioni.
Saliamo facilmente sul treno dal momento che non è necessaria una squadra come in Italia, ma solo il capotreno che estrae una pedana dal vagone e la poggia in terra. Incredibile per un italiano che i treni siano senza scalini ed al livello del marciapiede.
Siamo arrivati alla stazione di Chamartin e prendiamo il treno “Renfe” per arrivare alla partenza base del nostro cammino “Sarria”. Si parte alle 13 con arrivo alle ore 19 alla stazione di Sarria. In queste ore di viaggio il paesaggio che vediamo dal finestrino cambia più volte, all’inizio arido e brullo poi boscoso e montano.
È molto bello, l’aria è abbastanza fresca più di quanto ci aspettassimo, quindi prendiamo qualcosa di caldo.
Ancora un giretto per il paese di notte e poi nanna.
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